Il 730 precompilato – la dichiarazione fai da te. La mia esperienza!
Si è chiusa ufficialmente la campagna 730/2018 redditi 2017 ed è quindi arrivato il momento di tirare un po’ le somme su queste discusse dichiarazioni precompilate.
Il modello 730 precompilato è una dichiarazione dei redditi, per l’appunto, “precompilata” che l’Agenzia delle Entrate da qualche anno mette a disposizione del cittadino il quale, telematicamente e tramite apposite credenziali, può visionarla e decidere se accettarla così com’è oppure modificarla. Lo scopo è evidentemente quello di permettere ai cittadini di predisporre una “dichiarazione fai da te”, bypassando l’intermediario o i CAF.
Nella precompilata confluiscono, o per lo meno dovrebbero confluire, tutti i dati fiscali e le spese sostenute da quel determinato contribuente durante l’anno, che vengono comunicati all’Agenzia delle Entrate da terzi come Consulenti del Lavoro e commercialisti, medici e farmacisti tramite il sistema tessera sanitaria, assicurazioni, banche, ecc.
Ricordiamo che si tratta di una semplice possibilità. Questo vuol dire che qualcuno ad oggi si è già cimentato con il fai da te, altri invece continuano a farsi assistere da professionisti per l’elaborazione e trasmissione tradizionale della dichiarazione dei redditi.
Premesso tutto ciò, vi racconto la mia esperienza come intermediario.
Nell’elaborare i modelli 730 dei miei Clienti, anche quest’anno dietro sottoscrizione di apposita delega, ho visionato i singoli precompilati.
A volte è stato veramente utile perché è capitato di trovare riportati, ad esempio, immobili di cui il contribuente non mi aveva parlato (magari semplicemente perché aveva ereditato una piccolissima particella immobiliare dai nonni anni prima) oppure una Certificazione Unica relativa alla disoccupazione che il contribuente ricordava di avere percepito l’anno precedente.
Quindi bene da un lato, da un certo punto di vista è stato un passaggio effettivamente utile!
Il problema è nato in altri casi.
Un contribuente aveva nel precompilato un’assicurazione vita mai sottoscritta. Chiesto informazioni all’assicurazione, non risultava il suo nome nei loro elenchi. Certo se questi avesse confermato il precompilato accettandone gli estremi, avrebbe dichiarato di avere diritto ad una detrazione che in realtà proprio non spettava.
Poi c’è stato un altro caso nel cui precompilato non c’era traccia di una CU per lavoro autonomo occasionale.
C’è stato chi aveva gli immobili non aggiornati nelle percentuali di possesso e nella rendita catastale (!!), variati a seguito di lavori sull’immobile.
…Per non parlare poi delle spese sanitarie che non tornano praticamente mai!
Fa pensare, quindi, quel simpatico spot televisivo in cui la pubblica amministrazione la faceva molto facile (quasi a prova di tonto), beh…. in realtà non è proprio così.
E’ vero, sì, che mi scarico il modello che sembra già bello impostato e pronto per l’invio, ma poi devo avere un’opportuna conoscenza fiscale (non minima, opportuna) per capire se una spesa è inserita correttamente o meno e se un reddito va dichiarato o meno.
Inoltre, farsi aiutare nella precompilata da un amico o parente che magari una volta ha fatto un corso di qualche ora in materia fiscale non è proprio la scelta più ragionevole.
La mia personalissima opinione è che fra un po’ di anni forse sì, potrà veramente semplificare le cose. Ma oggi no, ancora no.
Quindi, ben venga perché la dichiarazione precompilata può fare risparmiare al contribuente il compenso del professionista ma, come ogni volta in cui compare la parola risparmio, è giusto che ciascuno valuti se ne vale la pena o meno.
Insomma, bella idea ma c’è ancora un po’ di strada da fare.