Assegno nucleo familiare (ANF): cos’è e come funziona


I contributi che versiamo nel corso del rapporto di lavoro servono a finanziare delle prestazioni, una delle quali è l’assegno al nucleo famigliare (ANF).

Non spetta a tutti i lavoratori dipendenti, ma solo a quelli che l’INPS considera più bisognosi sulla base di due criteri:
1. composizione nucleo (n° di persone)
2. reddito del nucleo (per avere diritto all’assegno bisogna che almeno il 70% di questo derivi da redditi da lavoro dipendente, pensione o altra prestazione previdenziale)
L’assegno non viene erogato in automatico, ma in seguito alla presentazione di una domanda che il dipendente deve consegnare al datore di lavoro. L’azienda, a sua volta, dovrà poi fornire il modulo al Consulente del Lavoro affinché questo proceda all’erogazione dell’importo in busta paga.
Attenzione che se non si rinnova la domanda ogni anno il diritto decade.
 
I moduli si possono scaricare liberamente dal sito dell’INPS:
• modello ANF/DIP – cod. SR16 per le situazioni ordinarie
• modello ANF42-cod. SR03 per le situazioni particolari, da presentare all’INPS telematicamente per ottenere l’autorizzazione. L’INPS rilascierà poi il modello ANF 43, da consegnare all’azienda allegandolo all’ANF/DIP cod. SR16
L’importo che viene erogato in busta paga si rileva da apposite tabelle pubblicate annualmente dall’INPS e varia a seconda del reddito e della composizione del nucleo.

E' importante precisare che l'ANF non è un costo per l'azienda perché ci si limita ad anticiparlo in busta paga per poi recuperarlo immediatamente pagando meno contributi INPS nel modello F24 di quel mese..

Inoltre, quando un’azienda riceve la domanda per l’erogazione dell’assegno non può rifiutarsi di liquidarlo, altrimenti è soggetta ha sanzioni pecuniarie amministrative.