L’Assistente Studio Odontoiatrico. Quali sono le sue attività e qual è il corretto inquadramento?

 

Negli ultimi tempi si sono susseguiti alcuni decreti ed accordi sindacali che coinvolgono un po’ tutti i centri odontoiatrici e che riguardano nello specifico il corretto inquadramento della figura dell’ASO, l’assistente di studio odontoiatrico (meglio nota come assistente alla poltrona).

Questa figura è stata inserita ufficialmente fra i profili dell’area medico sanitaria ed odontoiatrica ed è stato previsto in particolare il tipo di percorso formativo che dovrà fare.

Ricordiamo rapidamente quali sono le attività tipiche di un’aso:

  • assistenza all’odontoiatra durante la prestazione
  • preparazione dell’ambiente e della strumentazione sanitaria 
  • attività di segreteria come accoglimento clienti e gestione appuntamenti 

Ha invece il divieto di intervenire sul paziente, anche in presenza dell’odontoiatra.

Nel CCNL Studi Professionali, la figura dell’ASO viene inquadrata nei livelli 3, 4S o 4 a seconda dell’esperienza maturata e delle responsabilità affidate. Il 4° è il livello di ingresso, il 3° quello normalmente più elevato per un’ASO che magari coordina anche altri lavoratori.

La novità più rilevante è quella della formazione, perché l’ASO oggi deve essere in possesso di un attestato di qualifica.

Questo attestato si ottiene seguendo un corso di 700 ore (300 teoriche e 400 pratiche) che deve essere rinnovato con aggiornamento di 10 ore ogni anno.

Se inizio con un apprendistato, la qualifica di ASO la conseguo con la formazione prevista proprio nell’apprendistato stesso, quindi non serve fare il corso.

Quindi, ricapitolando, possiamo dire che:

  1. se io devo ancora assumere un’ASO, la assumo soltanto se ha già l’attestato in mano oppure se mi documenta un’esperienza precedente come ASO di almeno 36 mesi negli ultimi 5 anni
  2. se invece la ho già in essere, ci sono due strade:
  • la persona ha maturato almeno 36 mesi di esperienza negli ultimi 5 anni = non deve fare corso di 700 ore
  • la persona non ha l’esperienza di cui sopra, allora bisogna che il datore di lavoro le faccia seguire il corso (a sue spese) entro 3 anni da quando è entrato in vigore il decreto. Se devo far fare il corso alla lavoratrice, meglio verificare se posso godere di una qualche agevolazione posto che i corsi sono piuttosto costosi. Ad esempio EBIPRO e Fondo professioni dovrebbero intervenire per ridurre il costo.

 
Attenzione, infine, che se ho un’ASO non tenuta a fare il corso di 700 ore, in ogni caso devo farle seguire i corsi di aggiornamento di 10 ore annuali (l’ANDI organizza questo tipo di corso sia per i soci che per gli esterni).