Novembre 23, 2018
Cosa sono i documenti che vengono consegnati all’atto dell’assunzione?
Quando un lavoratore viene assunto, si è tutti giustamente presi da mille cose: come inserirsi in azienda, il rapporto con i nuovi colleghi, da dove incominciare e spesso capita che si dia poco peso alle “carte” lasciate dal Consulente del Lavoro limitandosi ad un “firma qui” o un “dimmi tu”.
Purtroppo non c’è nulla di più sbagliato per entrambe le parti, perciò è davvero il caso che l’azienda impari cosa sono e come si compilano quei documenti. Mano sul cuore, vediamoli insieme:
- contratto di lavoro o lettera di assunzione: va stampato in due copie (una azienda e una lavoratore), letto bene insieme al dipendente per chiarire immediatamente eventuali dubbi e va sottoscritto prima di iniziare a lavorare
- informativa privacy: aggiornata con la nuova normativa, va firmata (poche opzioni)
- dichiarazione per le detrazioni d’imposta: (parliamo di detrazioni per lavoro dipendente, famigliari a carico o altro) in base a come si compilerà questo modulo, le buste paga saranno impostate in maniera diversa quindi attenzione a non fare la firmetta e basta. Se non vi sentite sicuri di quale casella andare a barrare, contattate chi vi segue per la dichiarazione dei redditi o un CdL
- modulo TFR2 per la destinazione del TFR: ci stanno chiedendo se preferiamo tenerlo in azienda o darlo ad un fondo di previdenza complementare. Attenzione che se non consegno questo modulo compilato entro 6 mesi, la scelta diventa automaticamente il fondo. Sconsigliatissimo arrivare a ciò, prendete una decisione subito o, se avete dubbi, intanto tenetelo in azienda considerato che è una scelta reversibile e poi ragionateci con cura.
- eventuale dichiarazione di responsabilità affinché non venga riconosciuto il bonus Renzi in busta paga: in alcune situazioni, è opportuno far presente al lavoratore che l’azienda gli erogherà automaticamente i famosi 80€ in busta paga se il reddito PRESUNTO annuo è compreso in una determinata fascia. Essendo un calcolo presunto, appunto, può capitare che il lavoratore percepisca più di quanto avrebbe dovuto, accorgendosene però solo in fase di dichiarazione dei redditi l’anno successivo e dovendo quindi restituire l’eccesso. Per evitare ciò, nei casi dubbi è sufficiente compilare questa rinuncia e, se il lavoratore ne avrà effettivamente diritto, prenderà il bonus tutto insieme con la dichiarazione dei redditi.
Il messaggio per le aziende è non raccogliete moduli bianchi solo con le firme, perché questo comportamento leggero in realtà potrebbe tornarvi contro. Il messaggio per i lavoratori è leggete e se non capite rivolgetevi a qualcuno che vi dia una mano.