Dal Durc all’Asse.Co: due pratici strumenti per dimostrare la regolarità di un’azienda

 

Due strumenti utili a certificare la regolarità di un’azienda, ma con portate decisamente diverse. Vediamo insieme perché oggi è limitante parlare ancora di DURC.
Il Durc è il “documento unico di regolarità contributiva”, viene richiesto con procedura on line e certifica la regolarità contributiva dell’azienda nei confronti di inps, inail e cassa edile.
Ad oggi, se un’azienda vuole partecipare ad una gara d’appalto o deve ricevere alcuni tipi di pagamenti deve presentare un durc regolare. E fin qui tutto bene. Ma cosa può capitare realmente?

Beh può succedere che l’azienda sia perfettamente in regola con inps/inail (quindi durc positivo) ma che, magari, non abbia pagato gli stipendi ai dipendenti, abbia applicato retribuzioni sbagliate, non abbia fatto utilizzare ferie e riposi, non abbia pagato lo straordinario… e così via..
Quell’azienda, non applicando la normativa a dovere, avrà dei costi decisamente più bassi e potrà permettersi di partecipare ad una gara d’appalto con prezzi improponibili per un’azienda sana.
La cosa bella è che esiste uno strumento che fa superare tutto questo ed è l’Asse.Co. (asseverazione di conformità dei rapporti di lavoro), una certificazione che garantisce la legalità dell’azienda nel campo del lavoro a 360°.
L’asse.co. è volontaria, cioè è l’azienda stessa che fa partire liberamente la procedura quando vuole.

Viene fatto uno screening completo dell’azienda e vengono compilate due dichiarazioni di responsabilità:

  1. il Consulente del Lavoro asseveratore certifica che sussistono i requisiti per l’emissione del durc e la regolare applicazione dei contratti collettivi
  2. il datore di lavoro certifica la regolarità rispetto alla normativa su lavoro minorile, tempi di lavoro, lavoro irregolare e sicurezza sul lavoro.L’utilità è principalmente questa: si viene messi sotto alla lista delle aziende ispezionabili e cioè possono ispezionarmi lo stesso ma danno priorità alle aziende non asseverate. Inoltre, se la mia azienda certificata dovesse ricadere mai fra le ispezioni a campione, avrei già una garanzia di essere apposto con tutto e semplificherebbe decisamente anche l’attività ispettiva.
    A livello pubblicitario è un buonissimo canale perché solo le aziende serie davvero possono pregiarsi di questo bollino ed essere inserite in una white list, un elenco pubblico che viene periodicamente aggiornato.

    Bene, capito che il DURC è ormai superato, quello che si auspica è che l’Asse.co divenga indispensabile per la partecipazione alle gare d’appalto e come bollino di garanzia/qualità per le aziende in generale e che contribuisca a generare un sistema che favorisca le imprese sane e che ne aumenti la visibilità in modo da sviluppare una vera e propria cultura della legalità nel mercato del lavoro.