Decreto Rilancio: qualche considerazione sul tema Cassa Integrazione

 

Il Premier Giuseppe Conte ha comunicato pubblicamente i contenuti del Decreto Rilancio. Mentre attendiamo la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, perché solo allora potremo considerare definitivo ciò di cui si sta parlando, facciamo alcune rapidissime considerazioni sull’aspetto cassa integrazione per gestire l’emergenza Covid.

 

Il decreto Cura Italia aveva previsto 9 settimane. Bene, il Decreto Rilancio ne aggiunge altre 9. Però attenzione a come sono distribuite.

 

Di queste 9:

  • 5 le posso usare entro il 31/08;
  • 4 le posso usare solo se entro il 31/08 mi sono già mangiato le altre 5 e solo nel periodo tra il 01/09 e il 31/10, eccezione fatta per settore turismo/fiere/congressi, in cui le 4 settimane puoi usarle anche prima di settembre se serve.

 

Il problema è che tanti stanno finendo le 9 settimane in questi giorni, quindi se ne abbiamo a disposizione solo 5 fino ad agosto, perché le altre 4 le posso usare solo da settembre, io con quelle 5 fin dove arrivo? A metà giugno? E poi?

 

È troppo poco. Ed è preoccupante perché è un chiaro segnale del fatto che non ci sono soldi.

 

Per il FIS ad oggi sembra non ci siano più fondi. Bene, vanno rifinanziati. Senza se e senza ma. Queste aziende come fanno altrimenti? Perché poi ricordiamo che le aziende hanno anche divieto di licenziare (che con decreto rilancio sarà prorogato al 17/08). Se la norma rimane com’è, le costringiamo a lasciare a casa i dipendenti senza retribuzione.

 

Altro aspetto importantissimo che va considerato è che se io lascio a casa in CIG solo uno dei miei dipendenti e solo per un giorno durante la settimana, quella settimana intera io me la sono giocata. Ed è assurdo considerato che le aziende che stanno riaprendo non sono a pieno regime, spesso c’è bisogno di rotare i dipendenti o di ridurre l’orario giornaliero di tutti.

 

Ultima considerazione: per quanto riguarda la CIG in deroga, dato che si è rivelato l’ammortizzatore con i tempi più lunghi, il Decreto Rilancio prova a semplificare le procedure, in modo che arrivino prima i soldi ai lavoratori. Lo fa eliminando il passaggio attraverso le regioni ed imponendo delle scadenze nelle procedure sostanzialmente alle aziende ed INPS. Scadenze che da una prima lettura sembrano fuori dalla realtà e che, pur comprendendo i buoni propositi di semplificazione, nella pratica fatico a credere che possano essere davvero realizzate.

 

Bene, attendiamo la pubblicazione del decreto per tirare le somme e soprattutto, speriamo che quello che ci siamo detti venga rivisto accuratamente. A presto!