Posso erogare il TFR ogni singolo mese al dipendente nella sua busta paga?

 

Spesso le aziende chiedono se sia possibile erogare il TFR in busta ogni mese in modo che loro non debbano poi sostenere grosse spese tutte insieme a fine rapporto e che il lavoratore percepisca uno stipendio più alto in ogni cedolino paga.

Bene, fino al 30/06/2018 c’era una misura sperimentale chiamata QUIR che consentiva al dipendente di richiedere il TFR maturato in ogni busta paga ogni mese, ma con tassazione ordinaria anziché tassazione separata. Questa misura non è stata un grande successo proprio perché la tassazione la rendeva meno appetibile per il lavoratore, quindi a fine giugno è terminata. Non esiste più.


Come possiamo muoverci oggi quindi?

Il codice civile dice che l’anticipo può essere richiesto una sola volta dal lavoratore che abbia almeno 8 anni di servizio presso quell’azienda chiedendo non oltre il 70% del TFR maturato e solo per certe motivazioni che sono, principalmente, spese sanitarie per terapie ed interventi straordinari e acquisto della prima casa per sé o per i figli.

La stessa norma, però, lascia espressamente spazio ad accordi che vadano a favore del lavoratore, quindi dice che al di là di questi casi specifici, il lavoratore può comunque fare richiesta all’azienda e, se l’azienda è d’accordo, si può procedere con l’erogazione (anche prima degli otto anni di anzianità e anche senza motivazioni particolari)

Attenzione però, che un conto è anticipare il TFR in determinate e sporadiche occasioni, un conto è anticiparglielo tutti i mesi in busta paga.


Perché? Lo scopo del TFR è assicurare al lavoratore di avere una copertura economica nel momento in cui, a causa della cessazione del rapporto di lavoro, si trova a non percepire più la retribuzione.

Se io lo erogo ogni mese, perde completamente la sua funzione e quindi, in caso di verifica ispettiva, quella determinata quota che io ho erogato ogni mese chiamandola “anticipo TFR”, in realtà potrebbe essere considerata come vera e propria retribuzione.

La conseguenza è che, a fine rapporto, dovrei ricalcolare l’intero TFR anche sopra a quella stessa quota e ripagarci sopra i contributi inps… insomma, un bel pasticcio che di fatto potrebbe tornare contro al datore di lavoro.


Quindi attenzione ad anticipare con frequenza il TFR. Parlatene con il vostro CdL esaminando anche se il contratto collettivo nazionale di lavoro che applicate dice qualcosa di più specifico in merito.